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Masterplan 3. Riscritture tra fiume, città e storia per lʼex caserma Francescatto a Cividale del Friuli

Bisiani, Thomas; Di Dato, Luigi; FRAZIANO, Giovanni; Meninno, Claudio; VENUDO, ADRIANO

Editore: EUT Edizioni Università di Trieste Collana: Masterplan. Quaderni di progettazione architettonica e urbana
pp. 290; ill. ISBN: 978-88-5511-456-1
ed. 2023 eISBN: 978-88-5511-457-8
Formati: Stampa, eBook
Prezzo: € 20.00
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La complessità della ricerca, nei suoi aspetti operativi e teorici, è ampiamente giustificata dalla specificità relativa al territorio Regionale in cui si inserisce. Il tema delle caserme dismesse è infatti particolarmente rilevante in Friuli Venezia Giulia, la Regione più militarizzata d'Italia, in ragione della sua posizione strategica rispetto alla cortina di ferro che divideva l'Europa da nord a sud fino al 1990. Anni a partire dai quali si sono sviluppati profondi mutamenti negli assetti geopolitici dell'Europa centrale, e con questi una significativa riduzione del sistema difensivo nel Nord-Est italiano con lo smantellamento di numerosi siti, progressivamente passati nelle disponibilità delle Amministrazioni locali. Ne è derivata una casistica di situazioni che presuppongono lo sviluppo, la trasformazione e il recupero di grandi contenitori o addirittura di grandi complessi urbani da parte di piccole Amministrazioni, piccole città entro le quali si inserisce il caso oggetto del presente studio, che, a fronte di ampie possibilità in divenire, pone altresì problematiche di difficile soluzione da parte di soggetti che spesso non hanno le forze né le risorse sufficienti per massimizzare i benefici ottenibili. La ricerca presentata in questa pubblicazione, inerente al riuso dell'ex caserma Francescatto di Cividale del Friuli, rileva con precisione tali problematiche offrendo una risposta sul piano metodologico e modellistico capace di andare oltre un quadro di esperienze fin qui molto parziale e concettualmente limitato. Trasformare un problema in una risorsa, in una straordinaria occasione di miglioramento, di sviluppo, di crescita a cubatura zero della città derivante da una necessità di conversione e riuso, è stato considerato non tanto un obiettivo, ma paradossalmente un vincolo, un'istanza richiamata e recepita direttamente dal territorio, quel territorio fatto di piccole città nel quale l'opportunità è data dall'ampia dotazione di spazi, edifici, attrezzature e superfici lasciate libere, e nel caso specifico, poste in diretta continuità con il centro storico di Cividale del Friuli. Sulla base di tale obiettivo è stato redatto come progetto di apertura, poi condiviso, il cosiddetto “decalogo Francescatto”: un elenco di temi, strategie ed obiettivi che, guidando l'ipotesi di trasformazione e riuso, non solo hanno alimentato progressivamente il quadro delle trasformazioni, ma hanno supportato un'ampia riflessione teorica estesa all'Amministrazione e alla cittadinanza. Il decalogo, diviso in ambiti concettuali e operativi, concerne i tematismi che li caratterizzano (le relazioni urbane, la strategia, il tempo, il Primo ingresso, le demolizioni, le possibilità di riuso e recupero sostenibile del patrimonio edilizio esistente, la nuova dotazione di verde e il sistema degli spazi aperti, la mobilità e i livelli di accessibilità e di connessione interna ed esterna), come pure gli aspetti meramente funzionali, d'uso e di dimensionamento, oggetto della trasformazione e del recupero (gli spazi e le attrezzature per il tempo libero, il turismo e lo sport, gli edifici dedicati alla cultura e le strutture didattiche ed espositive, il nuovo sistema della ricettività e ristorazione, gli spazi e le attrezzature per l'associazionismo e la comunità) ed infine, a consolidare il programma di riuso, gli edifici per il terziario e le funzioni rare da inserire in un'ottica di più ampio respiro urbano e territoriale